AMARANTO il chicco messicano
Dagli Aztechi era definito il “grano degli Dei”.
I semi erano importanti per le alte qualità nutrizionali ed energetiche e ancor di più per l’uso nei rituali religiosi. Anche i Maya lo usavano per nutrirsi mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” piccolo gigante e lo utilizzavano per il potere curativo.
E’ ricco di proteine di alto valore biologico, rispetto agli altri cereali contiene il doppio di lisina, aminoacido essenziale. Elevato contenuto di calcio, fosforo, magnesio e ferro.
Naturalmente privo di glutine è indicato per i celiaci ma anche per i bambini durante lo svezzamento.
La coltivazione è piuttosto semplice dato che è una pianta resistente a parassiti, malattie e temperature elevate. Pensate che una singola pianta può produrre fino a 200.000 semi!!!
La raccolta dei semi è resa più complessa dal fatto che ogni infiorescenza prodotta dalla stessa pianta ha tempi diversi di maturazione e quindi sono necessarie fasi di raccolta distinte che dovrebbero essere eseguite a mano. Le varietà di amaranto selezionate per la coltivazione come la Golden Giant generano una singola infiorescenza semplificando le operazioni di mietitura. In Pianura Padana riescono ad effettuare fino a due raccolti, in estate e in autunno, dalla stessa pianta.
Sicuramente è un cereale da riscoprire ed utilizzare, alternandolo al consumo degli altri cerali.
Ottimo in versione salata ma vi sorprenderà la possibilità di gustarlo in versione dolce.
Un chicco molto piccolo che racchiude un grande tesoro e la natura ce lo dona, come sempre, nella sua immensa generosità.
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Alla prossima settimana con sempre nuovi argomenti.
Un caro e naturalmente delizioso arrivederci al prossimo Blog, da Rossella